Casatenovo: cancelli chiusi in Via Mascagni dopo gli atti di vandalismo

Passaggio pedonale chiuso e lucchetti apposti ai cancelli. Una scelta dolorosa, ma inevitabile per la giunta comunale di Casatenovo che nella scorse settimane ha deciso di interdire l'accesso a Via Mascagni, l'arteria che funge da collegamento pedonale tra Piazza della Repubblica e Via Leone XIII, costeggiando il campo sportivo della Casatese Merate, utilizzato perlopiù dal settore giovanile.
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Alla base del provvedimento assunto dal Comune, una serie di atti vandalici ed episodi spiacevoli occorsi negli ultimi mesi. Fra striscioni staccati, le porte dei servizi igienici danneggiate e resti di bottiglie, lattine e rifiuti alimentari abbandonati a terra, si è optato per la chiusura del passaggio pedonale che in pochi minuti consentiva il collegamento fra il cuore del paese e la zona residenziale della Colombina.
''E' una decisione che abbiamo preso in giunta, confrontandoci anche con le forze dell'ordine'' ci ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici Daniele Viganò, facendo riferimento ad un nutrito gruppo di giovanissimi che nell'ultimo periodo si sarebbe reso responsabile di una serie di danneggiamenti all'indirizzo della struttura sportiva e dunque della collettività. ''A fronte delle criticità emerse, abbiamo deciso di chiudere il passaggio, ora fruibile solo per lo staff della Casatese, oltre che per alunni e volontari del Piedibus che ogni mattina dalla Colombina raggiungono la scuola di Capoluogo. A loro abbiamo consegnato le chiavi, mentre la richiesta avanzata ai Carabinieri è stata quella di monitorare la situazione''.
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Non è la prima volta che Via Mascagni si rende scenario di atti vandalici; nel lontano 2010 l'allora sindaco Antonio Colombo aveva firmato un'ordinanza che sanciva il divieto di fermata per i pedoni (ne avevamo parlato QUI). Un documento ''sui generis'' che l'allora primo cittadino era stato costretto ad emanare a seguito di una serie di danni pesanti cagionati alle strutture; si poteva attraversare la strada, ma senza fermarsi. In caso contrario il rischio sanzione era assicurato.
A distanza di tre lustri...la storia si ripete.
G.C.
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