Prendiamoci cura del nostro cuore. Intervista al dottor Matteo Pisani, cardiologo della Clinica Diagnostica di Carnate
Messaggio promozionale
Cardiologo laureato all’Università San Raffaele di Milano, il dottor Matteo Pisani è il Direttore Sanitario della Clinica Diagnostica di Carnate. In occasione della recente giornata mondiale del cuore, opportunità importantissima per parlare di sanitar e prevenzione, finalizzata a sensibilizzare e educare la popolazione, gli abbiamo chiesto un approfondimento e alcuni suggerimenti per prenderci cura, al meglio, del nostro cuore.

La giornata mondiale del cuore nasce per sensibiliazzare la popolazione sui problemi cardiaci e su come prendersene cura.Quali sono gli accorgimenti che possiamo quotidianamente mettere in atto per...averlo a cuore? E quali quelli su lungo periodo che è bene adottare?
Tra gli accorgimenti quitidiani da adottare vi sono certamente una dieta equilibrata e un regolare movimento fisico. Vanno evitate abitudini voluttuarie, in primis il fumo di tabacco.
Nel lungo termine è importante certamente mantenere un adeguato peso corporeo, ma attenzione va posta anche a fattori meno considerati, come le ore di sonno, lo stress, alcune patologiche psichiche, tutti fattori che aumentano il rischio cardiovascolare.
Sono importanti controlli periodici dei valori pressori e di alcuni esami di laboratorio, come la glicemia, il colesterolo, i trigliceridi.
Alimentazione e attività fisica quanto sono importanti e come stilare un piano giornaliero per aiutare il cuore a stare bene, lavorando su questi due fattori?
Ci sono alimenti che possono aiutare a "tenere pulite" le arterie? E quali quelli da evitare?
Attività fisica regolare e corretta alimentazione dovrebbero essere nostri compagni di viaggio quotidiani. Non solo riducono il rischio cardiovascolare, ma anche l'incidenza di altre patologie: il diabete, l'obesità, patologie ortopediche, e anche alcuni tumori, solo per citare le principali.
Per quanto riguarda l'alimentazione, una dieta corretta riduce i valori ematidi di lipidi e glicemia e riduce lo stato infiammatorio delle arteriore.
Vanno evitati o ridotti al massimo cibi ricchi di grassi saturi (come burro o fritti) o zuccheri (bibite, dolci confezionati); carne rossa e salumi; alcol.
Importante una dieta con poco sale (iiposodica') che aiuta a ridurre i valori pressori.
Vanno invece favoriti alimenti come legumi, frutta secca, pesce azzutto, frutta e verdura, olio di oliva extravergine.
Per quanto riguarda l'attività fisica, è fondamentale per migliorare il nostro profilo glicolipidico e tenere allenato il muscolo cardiaco, oltre agli ulteriori benefici sull'organismo nel suo complesso.
Non è necessaria una attività strenua o agonistica, ma è importante la regolarità; basta una camminata a passo veloce per 20-30' tutti i giorni per ridurre il rischio cardiovascolare.
Quali sono i nemici del cuore?
I nemici del cuore sono in parte i fattori già nominati.
Su tutti il fumo di sigaretta, la sedentarietà, il sovrappeso corporeo, un’ alimentazione scorretta. Ma anche l'alcol, l'inquinamento atmosferico, lo stress, le sindromi ansioso-depressive.
Quando è necessario fare una prima visita cardiologica, se non si hanno famigliarità pregresse o problemi conclamati, e con che frequenza sottoporsi a controlli? Dal cariologo si va solo quando si sta male?
Ottima domanda. Certamente effettuare controlli periodici è importante per chi ha già una patologia o per chi ha una forte familiarità.
Tuttavia, come in altri ambiti della Medicina è importante eseguire dei controlli periodici anche in assenza di sintomi, con due specifiche finalità. La prima finalità è essere guidati dal medico, in questo caso dal cardiologo, in un corretto percorso di prevenzione e di stile di vita; la seconda è individuare precocemente patologie che possono essere già in atto pur non provocando sintomi.
In linea di massima, è opportuno che dall'età di 40-45 anni anche soggetti sani inizino a eseguire periodicamente visite cardiologiche con ecocardiogramma, oltre che controlli dei valori pressori ed esami ematico con dosaggio di glicemia, colesterolo (in particolare il colesterolo LDL, quello 'cattivo'), trigliceridi. Poi chiaramente sarà lo specialista a suggerire eventuali ulteriori approfonimento qualora ve ne fosse la necessità.
Uomini o donne. Chi è più a rischio e perchè?
La domanda è pertinente e rientra nella moderna ottica della 'medicina di genere'. Il rischio cardiovascolare in effetti non è esattamente sovrapponibile nelle donne e negli uomini.
In linea generale, gli uomini hanno un rischio maggiore nei giovani e nelle persone di mezza età.
Le donne sono più protette fino alla menopausa grazie a un effetto positivo degli ormoni femminili (gli estrogeni). Successivamente, il rischio diventa soprapponibile o anche superiore a quello degli uomini, pertanto va posta attenzione alla prevenzione e all'esecuzione di controlli cardiologici.
Andiamo incontro all'inverno. La temperatura è un fattore di rischio per il cuore? Come proteggerlo?
In effetti le basse temperatura rappresentano un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, soprattutto nella popolazione anziana; prova ne è che nel periodo autunnale e invernale aumentano i ricoveri per infarto miocardico e scompenso cardiaco. Il freddo spesso porta ad un aumento dei valori pressori e del consumo di ossigeno del miocardio (il muscolo cardiaco). Inoltre, nella stagione fredda aumentano le patologie respiratorie che a loro volta aumentano la probabilità di scompenso cardiaco.
E' importante pertanto proteggere il corpo dal freddo con un adeguato abbigliamento, evitare di uscire nelle ore più fredde, evitare sforzi intensi con le basse temperature.
Inoltre bisogna fare attenzione che i valori di pressione arteriosa non si alzino, e in questo caso va adeguata la terapia farmacologica.
Clinica Diagnostica Dott. Lorenzo Trezza
Via Volta 31A/35A, Carnate (MB)
Phone +39 039.672488
E-mail: info@clinicadiagnostica.it
www.clinicadiagnostica.it/

La giornata mondiale del cuore nasce per sensibiliazzare la popolazione sui problemi cardiaci e su come prendersene cura.Quali sono gli accorgimenti che possiamo quotidianamente mettere in atto per...averlo a cuore? E quali quelli su lungo periodo che è bene adottare?
Tra gli accorgimenti quitidiani da adottare vi sono certamente una dieta equilibrata e un regolare movimento fisico. Vanno evitate abitudini voluttuarie, in primis il fumo di tabacco.
Nel lungo termine è importante certamente mantenere un adeguato peso corporeo, ma attenzione va posta anche a fattori meno considerati, come le ore di sonno, lo stress, alcune patologiche psichiche, tutti fattori che aumentano il rischio cardiovascolare.
Sono importanti controlli periodici dei valori pressori e di alcuni esami di laboratorio, come la glicemia, il colesterolo, i trigliceridi.
Alimentazione e attività fisica quanto sono importanti e come stilare un piano giornaliero per aiutare il cuore a stare bene, lavorando su questi due fattori?
Ci sono alimenti che possono aiutare a "tenere pulite" le arterie? E quali quelli da evitare?
Attività fisica regolare e corretta alimentazione dovrebbero essere nostri compagni di viaggio quotidiani. Non solo riducono il rischio cardiovascolare, ma anche l'incidenza di altre patologie: il diabete, l'obesità, patologie ortopediche, e anche alcuni tumori, solo per citare le principali.
Per quanto riguarda l'alimentazione, una dieta corretta riduce i valori ematidi di lipidi e glicemia e riduce lo stato infiammatorio delle arteriore.
Vanno evitati o ridotti al massimo cibi ricchi di grassi saturi (come burro o fritti) o zuccheri (bibite, dolci confezionati); carne rossa e salumi; alcol.
Importante una dieta con poco sale (iiposodica') che aiuta a ridurre i valori pressori.
Vanno invece favoriti alimenti come legumi, frutta secca, pesce azzutto, frutta e verdura, olio di oliva extravergine.
Per quanto riguarda l'attività fisica, è fondamentale per migliorare il nostro profilo glicolipidico e tenere allenato il muscolo cardiaco, oltre agli ulteriori benefici sull'organismo nel suo complesso.
Non è necessaria una attività strenua o agonistica, ma è importante la regolarità; basta una camminata a passo veloce per 20-30' tutti i giorni per ridurre il rischio cardiovascolare.

I nemici del cuore sono in parte i fattori già nominati.
Su tutti il fumo di sigaretta, la sedentarietà, il sovrappeso corporeo, un’ alimentazione scorretta. Ma anche l'alcol, l'inquinamento atmosferico, lo stress, le sindromi ansioso-depressive.
Quando è necessario fare una prima visita cardiologica, se non si hanno famigliarità pregresse o problemi conclamati, e con che frequenza sottoporsi a controlli? Dal cariologo si va solo quando si sta male?
Ottima domanda. Certamente effettuare controlli periodici è importante per chi ha già una patologia o per chi ha una forte familiarità.
Tuttavia, come in altri ambiti della Medicina è importante eseguire dei controlli periodici anche in assenza di sintomi, con due specifiche finalità. La prima finalità è essere guidati dal medico, in questo caso dal cardiologo, in un corretto percorso di prevenzione e di stile di vita; la seconda è individuare precocemente patologie che possono essere già in atto pur non provocando sintomi.
In linea di massima, è opportuno che dall'età di 40-45 anni anche soggetti sani inizino a eseguire periodicamente visite cardiologiche con ecocardiogramma, oltre che controlli dei valori pressori ed esami ematico con dosaggio di glicemia, colesterolo (in particolare il colesterolo LDL, quello 'cattivo'), trigliceridi. Poi chiaramente sarà lo specialista a suggerire eventuali ulteriori approfonimento qualora ve ne fosse la necessità.

La domanda è pertinente e rientra nella moderna ottica della 'medicina di genere'. Il rischio cardiovascolare in effetti non è esattamente sovrapponibile nelle donne e negli uomini.
In linea generale, gli uomini hanno un rischio maggiore nei giovani e nelle persone di mezza età.
Le donne sono più protette fino alla menopausa grazie a un effetto positivo degli ormoni femminili (gli estrogeni). Successivamente, il rischio diventa soprapponibile o anche superiore a quello degli uomini, pertanto va posta attenzione alla prevenzione e all'esecuzione di controlli cardiologici.
Andiamo incontro all'inverno. La temperatura è un fattore di rischio per il cuore? Come proteggerlo?
In effetti le basse temperatura rappresentano un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, soprattutto nella popolazione anziana; prova ne è che nel periodo autunnale e invernale aumentano i ricoveri per infarto miocardico e scompenso cardiaco. Il freddo spesso porta ad un aumento dei valori pressori e del consumo di ossigeno del miocardio (il muscolo cardiaco). Inoltre, nella stagione fredda aumentano le patologie respiratorie che a loro volta aumentano la probabilità di scompenso cardiaco.
E' importante pertanto proteggere il corpo dal freddo con un adeguato abbigliamento, evitare di uscire nelle ore più fredde, evitare sforzi intensi con le basse temperature.
Inoltre bisogna fare attenzione che i valori di pressione arteriosa non si alzino, e in questo caso va adeguata la terapia farmacologica.
Clinica Diagnostica Dott. Lorenzo Trezza
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