Barzanò: fedeli in parrocchia per la veglia decanale Caritas

Nella serata di mercoledì 5 novembre a partire dalle ore 21 si è svolta presso la chiesa parrocchiale di Barzanò la veglia presieduta dal parroco don Adelio Molteni, in occasione della Giornata Diocesana Caritas del 9 novembre, durante la quale i volontari riceveranno il mandato, e della IX Giornata Mondiale dei Poveri.
La funzione si è svolta seguendo il messaggio di Papa Leone XIV, in particolare dal salmo ''Sei tu, mio Signore, la mia speranza'' che propone al fedele l’apertura del proprio cuore alla preghiera, costituendo dunque un invito a riflettere sulla propria vita e su quella dei fratelli e delle sorelle più fragili incontrati durante il loro servizio di carità, sia come singoli che come comunità.
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Il parroco don Adelio Molteni

Nel corso dell’incontro, è stato ricordato che in mezzo alle prove la speranza nasce dalla certezza dell’amore di Dio, riversato nei cuori dallo Spirito Santo e, come detto da San Paolo ''La speranza non delude, poiché si fonda sul Dio vivente'', definito come ''Dio della speranza'' che, attraverso la morte e risurrezione di Cristo, è diventato speme di tutti.
Il silenzio ha accompagnato l’affidamento a Dio della missione degli operatori pastorali, chiedendo il dono di sentire il coraggio di vivere ogni giorno confidando in una speranza certa.
Sempre durante la funzione, il sacerdote ha evidenziato come i poveri possano diventare testimoni di una speranza autentica, poiché, privi delle sicurezze materiali ripongono la loro fiducia unicamente in Dio; proprio riguardo ai beni materiali è stato ricordato il monito evangelico di non accumulare tesori sulla terra, ma nel cielo, e l’importanza di non trascurare l’attenzione spirituale verso i poveri che hanno bisogno di ricevere amicizia, benedizione, sacramenti e percorsi di crescita spirituale. 

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Si è poi affermato che i beni materiali, pur essendo importanti, non bastano a colmare il cuore umano, come pensava Sant’Agostino, per il quale tutta la speranza deve essere riposta in Dio, senza il quale ogni cosa lascia un vuoto ancora più grande. La speranza cristiana è stata descritta come un’ancora che dà stabilità e sicurezza nei momenti di difficoltà perché non si basa sulla forza umana ma sulla promessa fedele di Dio, che ha salvato l’umanità attraverso Gesù Cristo.
La carità è stata ribadita come la virtù fondamentale, madre di tutte le altre e fonte di speranza, perché in essa si trova la fede vera che orienta le decisioni verso il bene comune, come ricordato nel passo della prima lettera di San Paolo ai Corinzi, che descrive la carità come ''magnanima, benevola, umile e paziente'', sottolineandone la natura eterna rispetto a profezie e conoscenze temporanee. La responsabilità personale è dunque emersa come condizione necessaria per combattere le cause strutturali della povertà e creare segni tangibili di speranza, un esempio ne sono le istituzioni e i servizi di accoglienza rivolti ai più deboli identificati nelle strutture ospedaliere, scolastiche e di assistenza che rappresentano, spesso in modo nascosto, i segni viventi della carità cristiana e l’impegno contro l’indifferenza.
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''La Chiesa missionaria opera senza esclusioni, mantenendo al centro la carità, intesa come grande struttura entro cui tutte le virtù si incontrano, rivolta in modo speciale ai poveri, agli infermi e ai dimenticati'' ha concluso don Adelio, citando poi Papa Francesco per sottolineare l’importanza dell’attenzione non solo materiale ma anche spirituale verso i poveri, che rappresentano il vero tesoro del cuore umano e come la fede si manifesti attraverso la dedizione e il sacrificio, anche nei contesti più difficili, come accade ai membri della Caritas.
Nella sua conclusione la veglia ha mandato un messaggio di speranza, mettendo al centro il ruolo dei giovani che, nonostante la violenza e le difficoltà sociali, mantengono viva la fiducia e la comunità, anche attraverso il dialogo e l’uso consapevole della tecnologia. La risposta cristiana si è caratterizzata come dono di carità e segno di speranza per una società bisognosa di sostegno, con la certezza che il Signore fornirà la forza necessaria per costruire insieme una città di amore, bellezza e solidarietà.
I.M.
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