Sul dragaggio del torrente Gandaloglio

Ho letto con grande attenzione l'analisi del Circolo Ambiente 'Ilaria Alpi' in merito all'intervento di dragaggio previsto sul torrente Gandaloglio.
Pur riconoscendo la fondatezza delle argomentazioni ecologiche e l'importanza di rispettare le dinamiche naturali dei corsi d'acqua, come rappresentante dei cittadini che subiscono gli allagamenti, non posso condividere completamente la critica all'intervento idraulico in programma.
La Sicurezza Idraulica è la Priorità Umana
Quando il Gandaloglio esonda, come purtroppo è accaduto in modo drammatico e ricorrente nell'ottobre 2024 e nuovamente nel novembre 2025 nella zona del Mognago, le abitazioni si allagano, causando danni enormi e mettendo a rischio l'incolumità dei residenti.
Il problema delle esondazioni a Oggiono non è nuovo, ma una criticità che si protrae da decenni.
Il primo dovere di un’Amministrazione è la salvaguardia immediata dei cittadini.
Dopo l'emergenza di settembre 2024, l'Amministrazione stessa dispose la 'pulizia dell'alveo in via d'urgenza', riconoscendo che l'accumulo di detriti rappresenta un fattore di rischio diretto di ostruzione.
In questo momento emergenziale, il dragaggio è percepito dalla popolazione come una necessità urgente e imprescindibile per ripristinare o mantenere una capacità di deflusso minima ed evitare danni immediati in un contesto urbanizzato.
Ribadisco che concordo sul fatto che i problemi attuali sono la diretta conseguenza di scelte urbanistiche sbagliate del passato – in particolare l'urbanizzazione indiscriminata delle aree del Peslago e del Mognago, che ha sottratto al torrente le sue storiche aree di esondazione naturale.
Questo è il vero nodo da affrontare: Stop al consumo di suolo e la rinaturalizzazione devono essere la vera strategia a lungo termine.
Finché non avremo completato le opere di mitigazione e non avremo corretto gli errori urbanistici, non possiamo ignorare il rischio idrogeologico.
La gestione del Gandaloglio deve essere una sintesi tra l'esigenza di proteggere le case nel presente, con interventi idraulici mirati, e la necessità di restaurare l'equilibrio ecologico nel futuro, partendo subito da scelte urbanistiche coraggiose che restituiscano spazio vitale al nostro torrente.
Consigliere Debora Acerbi
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