Al gruppo di minoranza ricordo che il consiglio comunale ha regole precise che tutti sono tenuti a rispettare

In merito alla “precisazione” del gruppo consiliare Centrodestra Unito Missaglia, pubblicata sul vostro giornale il 7 dicembre u.s., desidero innanzitutto ricordare che tutte le sedute del Consiglio Comunale sono trasmesse in streaming e disponibili sul canale YouTube del Comune.

L’introduzione delle registrazioni è stata una scelta importante per evitare fraintendimenti o errori nella verbalizzazione. Proprio per questo non si trascrivono più integralmente gli interventi nel verbale: chi desidera che il proprio intervento venga inserito può inviarlo via mail alla segreteria entro il giorno successivo. Se viene consegnato un testo cartaceo, esso viene indicato come allegato ma non riportato integralmente nel verbale.

Il Consiglio Comunale è regolato da un proprio Regolamento, che il sindaco, in qualità di presidente, ha il dovere di far rispettare. Il comportamento dei consiglieri — rappresentanti dei cittadini — deve essere improntato alla buona educazione nei confronti del presidente del Consiglio, degli altri consiglieri e di tutti i cittadini che meritano di avere una seduta ordinata e consona allo scopo. Chi desidera a chi siamo imputabili valutare eventuali comportamenti non corretti può facilmente visionare le registrazioni.
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Il Consiglio ha regole precise che devono essere rispettate per evitare che diventi una sorta di “arena televisiva” in cui ognuno interviene come vuole. Non si tratta di silenziare nessuno, ma di garantire che ciascun consigliere parli nel proprio turno e sui temi all’ordine del giorno.

Nella precisazione pubblicata sul vostro giornale si lamenta una scarsa possibilità di approfondimento, ma prima di chiedere spiegazioni occorre sapere cosa chiedere. La prima fase della variante al PGT riguarda infatti aspetti puramente tecnici, necessari per chiarire norme con possibili interpretazioni non univoche. Allo stesso modo, gli aggiornamenti dei regolamenti comunali sono stati effettuati solo per recepire le nuove strutture presenti sul territorio. Inoltre, voler convocare riunioni per decidere sul futuro degli asili — che sono strutture private — significa non sapere quali siano i limiti di un Ente Pubblico, pretendendo di intervenire in ambiti che non competono all’Amministrazione.

Per quanto riguarda i cosiddetti “question time”, non li ho autorizzati perché il Regolamento prevede già lo strumento dell’interrogazione. È inutile proporre nuove modalità quando non vengono utilizzate quelle già disponibili.

Trovo poi singolare lo stupore espresso riguardo alla necessità di prendere appuntamento per interloquire con gli uffici comunali. Dopo aver criticato l’Amministrazione per la carenza di personale nell’Ufficio Tecnico, riportando le legittime lamentele dei cittadini, è incoerente pretendere di presentarsi senza appuntamento, costringendo i tecnici ad interrompere il lavoro — lo stesso lavoro su cui veniva lamentata lentezza. È capitato persino che alcuni consiglieri si presentassero per richiedere copie di documenti che erano già stati consegnati.

Se in un’occasione il sindaco ritiene opportuno chiarire un punto non strettamente collegato all’ordine del giorno, ciò non significa che ogni volta si possano porre domande su temi estranei alla discussione. L’Amministrazione ha regole e procedure da seguire; se qualcuno non le conosce, deve prima documentarsi e prepararsi, invece di sollevare domande improvvisate durante il Consiglio.

I momenti di confronto non sono mai stati evitati in passato e mai lo saranno in futuro ma sempre nel rispetto dei ruoli. Se poi le stesse domande vengono ripetute perché non si ascoltano o non si vogliono comprendere le risposte, allora il problema non è il confronto, ma altro.

Ringrazio per lo spazio concesso.
Paolo Redaelli, sindaco di Missaglia
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