Barzanò: concerto ricordando il lavoro nei lager nazisti, il 25
Sabato 25 gennaio alle ore 21 presso l'atrio della scuola primaria di Barzanò, spazio all'iniziativa-concerto ''IL LAVORO RENDE LIBERI: LA MUSICA NEI LAGER''. Una serata di riflessione, approfondimento e musica in collaborazione con la Civica Scuola di Musica di Casatenovo.
La musica nei lager assunse un ruolo fondamentale nell'esaltazione dell'orrore e nell'annientamento della dignità umana. In un campo di concentramento la musica era suonata di continuo e scandiva il ritmo incalzante della vita di un prigioniero. Era presente durante le adunate, prima di ritornare nelle baracche ma soprattutto nel corso delle esecuzioni quando, a seconda del campo di concentramento, un'orchestra costituita da detenuti, oppure con la presenza di un singolo musicista, la musica accompagnava l'evento con il cosiddetto "Tango della morte". Era questo un palese insulto alla dignità dell'individuo, che preludeva all'annientamento pressoché totale della sua personalità. Allo stesso tempo però, la musica fu vista dai detenuti come un modo per stemperare l'odio e avere un residuo contatto con la vita fuori dai lager.
L'iniziativa si inserisce nel ciclo di incontri dal titolo ''Percorsi nella memoria'' ideato dal Consorzio Villa Greppi con i comuni del casatese.
La musica nei lager assunse un ruolo fondamentale nell'esaltazione dell'orrore e nell'annientamento della dignità umana. In un campo di concentramento la musica era suonata di continuo e scandiva il ritmo incalzante della vita di un prigioniero. Era presente durante le adunate, prima di ritornare nelle baracche ma soprattutto nel corso delle esecuzioni quando, a seconda del campo di concentramento, un'orchestra costituita da detenuti, oppure con la presenza di un singolo musicista, la musica accompagnava l'evento con il cosiddetto "Tango della morte". Era questo un palese insulto alla dignità dell'individuo, che preludeva all'annientamento pressoché totale della sua personalità. Allo stesso tempo però, la musica fu vista dai detenuti come un modo per stemperare l'odio e avere un residuo contatto con la vita fuori dai lager.
L'iniziativa si inserisce nel ciclo di incontri dal titolo ''Percorsi nella memoria'' ideato dal Consorzio Villa Greppi con i comuni del casatese.
