Barzanò: 35 anni fa l'omicidio del vigilantes Rosario Scalia durante una rapina in banca. Vittima del terrorismo, aveva solo 27 anni

Trentacinque anni esatti sono trascorsi dall'omicidio di Rosario Scalia. Correva l'anno 1979, il 23 febbraio per l'appunto. A Barzanò una guardia giurata di appena 27 anni, fu trucidata dai Comitati comunisti rivoluzionari. Scenario del sanguinoso evento di cronaca, la Banca Agricola Milanese, filiale di Via Manara.

Rosario Scalia
Una brutta storia, avvolta ormai, nelle pieghe polverose della memoria di coloro che quella mattina, udirono il rumore assordante dei numerosi colpi di pistola che perforarono il petto del giovane originario della Sicilia, ma residente con la moglie e i due figlioletti a Nibionno.
Rosario Scalia lavorava per la Vedetta Lombarda di Como. La tragedia si consumò in pochi minuti e la dinamica fu talmente controversa che neppure i carabinieri riuscirono mai a chiarirla con certezza.
Perchè i banditi, infatti, uccisero il vigilantes, poi si dileguarono senza asportare nulla. Erano da poco passate le 13 di quella che, almeno all'apparenza, sembrava una tranquilla mattinata. Un venerdì affollato agli sportelli della filiale situata dinnanzi al municipio barzanese (oggi ancora presente sotto il logo BPM).
Alle 13 però ci si avvicinava alla chiusura e in banca c'erano pochi clienti. Rosario, desideroso di smontare in fretta dal servizio per raggiungere gli amati figli Francesca e Sebastiano e la consorte Agata, partiti in treno per Giarre, loro paese natale, era entrato in banca per firmare il registro di presenza.
Posizionatosi accanto allo sportello della cassa, accanto ad un collega, la guardia venne però avvicinata da un presunto cliente in procinto di cambiare una banconota.


Ma in una manciata di secondi, tutto prese purtroppo una piega drammatica. Appena Rosario si girò, il bandito estrasse una pistola, tentando di immobilizzarlo, ma lui incurante del pericolo reagì buttandosi sul rivale che nel frattempo lo colpì al petto con due colpi di pistola.
Caduto a terra la guardia giurata trovò ancora la forza di difendersi. Inutile, il bandito e i suoi complici lo freddano con altri quattro colpi di una pistola calibro 9 sino a quando non si assicurano della sua morte. Poi, scappano senza rubare nulla. Una tranquilla e gelida mattina di febbraio si trasformò in pochi minuti in uno scenario da incubo.
Cittadini, commercianti e curiosi, riempirono la Piazza barzanese, attoniti e increduli di fronte a tanta violenza.
Una tragedia quasi dimenticata, a distanza di così tanti anni. Il nome di Rosario Scalia però, è inserito nell'elenco di numerosi siti internet, considerato tra le vittime del terrorismo di quegli anni.


Anche Beppe Grillo (prima dell'esperienza politica) aveva ricordato la figura di Rosario Scalia nel calendario dedicato nel 2007 alle vittime della mafia (clicca qui per visualizzarlo).
Accanto al suo, nomi più celebri: quelli di Giovanni Falcone, Vittorio Bachelet, Carlo Alberto Dalla Chiesa e Paolo Borsellino, ma anche di molti altri, caduti nella quotidianità del loro esistere.
E l'anno successivo, l'allora consigliere di maggioranza barzanese, Mario Frigerio, aveva dedicato alla tragedia del 1979, un ampio articolo pubblicato sul notiziario comunale (clicca qui per visualizzarlo).
Una vicenda che abbiamo voluto riproporre, basandoci sulle testimonianze scritte raccolte negli anni, nella ricorrenza del 35esimo anniversario della morte del giovane vigilantes. Per non dimenticare.
G. C.
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