Barzanò: parrocchia gremita ai funerali di don Giuliano Sala. Mons.Stucchi, ''era dotato di grande attenzione verso i problemi della gente''

Passione, pazienza e amicizia. Con queste tre parole Monsignor Luigi Stucchi ha riassunto l'operato di un sacerdote che ha fatto molto per Barzanò: don Giuliano Sala.

Il corteo di fedeli si muove verso il centro Paolo VI per la benedizione finale del feretro di don Giuliano

Parroco della comunità di San Vito dal 1973 al 2005, il sacerdote è stato ricordato questo pomeriggio nel corso di una - partecipatissima - funzione funebre, presieduta dal vicario episcopale per la formazione permanente del clero alla presenza di numerosi religiosi la cui strada in questi ultimi decenni, si era incrociata a quella di don Giuliano.
E tanti, tantissimi, sono stati i fedeli che hanno voluto partecipare alla cerimonia, svoltasi in una chiesa gremita fino all'inverosimile. Non mancavano i rappresentanti delle istituzioni comunali - tra i quali il sindaco Giancarlo Aldeghi e l'assessore di Cremella Guido Besana - e delle associazioni, con i loro gagliardetti.


Su tutti spiccavano gli alpini - dei quali don Giuliano era il cappellano - e i membri della Confraternita del Santissimo Sacramento, oltre alle consorelle.
Una trentina i sacerdoti che hanno presenziato alle esequie di don Giuliano: oltre al parroco don Giuseppe Scattolin e a Monsignor Luigi Stucchi, c'erano i religiosi del decanato di Missaglia, ma anche quelli di nativi di Barzanò e chi nella comunità di San Vito ha vissuto il proprio ministero sacerdotale.

Da sinistra Monsignor Maurizio Rolla, don Andrea Mellera e don Marco Sanvito

Il primo a rivolgersi ai fedeli è stato il vicario episcopale di Lecco, Monsignor Maurizio Rolla che ha dato lettura di un messaggio inviato dall'arcivescovo di Milano, Angelo Scola. ''Don Giuliano ha saputo lavorare per il Signore curando formazione e prediche. Ha servito la Chiesa con impegno e determinazione e quando la malattia ne fermò lo slancio, assicurò comunque la presenza in confessionale fino a quando il peggioramento delle sue condizioni lo aveva portato ad una preghiera composta e silenziosa. Ora che ha terminato il cammino terreno lo affidiamo all'abbraccio del padre''.


Classe 1930, nativo di Monza, don Giuliano era arrivato in paese nel 1973 dopo un'esperienza alla guida dell'oratorio di Seregno, subentrando al predecessore don Antonio Redaelli. Dotato di un carattere affabile, ma al contempo deciso, si era da subito attivato in maniera concreta a favore della sua nuova comunità, avviando una serie di progetti rivelatisi - negli anni a seguire - essenziali per la storia di Barzanò.

Monsignor Luigi Stucchi

Nella sua omelia Monsignor Luigi Stucchi ha voluto ricordare la figura del sacerdote, al quale era legato da un rapporto di profonda amicizia.
''Don Giuliano c'era sempre, anche nei giorni più difficili. C'era quando qualcuno veniva a chiedergli perdono, ad affidare alla sua misericordia un po' della sua vita. E lui non si è mai tirato indietro, lasciandosi avvolgere ogni giorno dall'altare e dalla gente, percorrendo queste strade ed entrando nelle situazioni personali con rispetto, cordialità e determinazione. Pronto, se necessario, a mettere a rischio anche se stesso. Così, l'amico di Gesù è diventato vostro amico'' ha detto Monsignor Stucchi. Un ministero sacerdotale, quello di don Giuliano, durato ben sessantadue anni, un ''impasto di fede e umanità'' come lo ha definito il vicario, vissuto tra Seregno e Barzanò, le due comunità nelle quali ha saputo lasciare un segno grande.

Da sinistra Monsignor Maurizio Rolla, Monsignor Luigi Stucchi, Monsignor Bruno Marinoni,
don Massimo Fumagalli e don Giampietro Corbetta

La professoressa Maria Paola Calderara (liceo Parini), Antonio Scaccabarozzi
(presidente gruppo alpini) e Simonetta Beretta (consiglio pastorale)

''Era dotato di una fede incrollabile, anche nei momenti più difficili e di un'umanità capace di un'attenzione speciale ai problemi delle persone. Don Giuliano ha vissuto con convinzione la sua esistenza, senza mezze misure, con pienezza e generosità. Grazie al Signore e a chi si è preso cura di lui in questi ultimi anni'' ha concluso
il vicario.

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E al termine della lunga e intensa liturgia, è stato il sindaco Giancarlo Aldeghi a prendere la parola ricordando l'impegno profuso - a favore di Barzanò e del suo sviluppo - da don Giuliano. ''Ha saputo tracciare un pezzo di storia del nostro paese, contribuendo alla sua crescita dal punto di vista religioso, culturale e sociale. E' stato un punto di riferimento per tante generazioni di giovani, realizzando opere che ancora oggi rappresentano un servizio importante per Barzanò'' ha affermato il primo cittadino, ricordando don Giuliano come ''un parroco che ha sempre tenuto intatti i rapporti con le istituzioni e le realtà associative. I suoi insegnamenti resteranno impressi in tutti noi: grazie per l'impegno che ha saputo trasmetterci''.

Il sindaco Giancarlo Aldeghi e il parroco don Giuseppe Scattolin


Anche la professoressa Maria Paola Calderara, a nome del liceo linguistico Parini - realtà scolastica che deve la sua nascita proprio a don Giuliano - ha voluto trasmettere un messaggio a nome di docenti e ragazzi. ''La sua scomparsa ci ha lasciato un profondo dolore, ma sappiamo che non avrebbe voluto vederci smarriti. Proseguiremo lungo la strada da lui tracciata: in tutti questi anni ci sono stati tanti momenti felici e anche qualche difficoltà, ma il suo ottimismo ha sempre avuto il sopravvento. Il suo carattere deciso e il suo dolce sorriso resteranno indelebili nella nostra memoria'' ha affermato l'insegnante.

Don Giuliano Sala

A ricordare la figura di don Giuliano anche Antonio Scaccabarozzi, presidente del gruppo alpini, al quale il sacerdote era molto legato. ''Nel 1973, quando giunse a Barzanò, entrò in contatto con il nostro sodalizio e con lui instaurammo da subito un rapporto di stima e collaborazione. Qualche anno più tardi gli donammo il cappello alpino e lui ci onorò del privilegio di essere il nostro cappellano'' ha affermato l'esponente delle penne nere, recitando poi la preghiera dell'alpino.

Un paio di immagini della cerimonia al centro Paolo VI


A chiudere la cerimonia liturgica - dopo le parole pronunciate da Simonetta Beretta per conto del consiglio pastorale - è stato il parroco don Giuseppe Scattolin, che ha voluto esprimere un particolare ringraziamento a quanti, in questo ultimo periodo di malattia, hanno assistito il sacerdote con cura e dedizione. ''Grazie a coloro che hanno accompagnato don Giuliano nella malattia'' ha detto il prevosto, rivolgendosi in particolare ad Adele Motta, la storica perpetua del sacerdote, divenuta negli anni un volto familiare per i parrocchiani. ''Grazie per il suo esempio, per tutto il bene che ha fatto, per la preghiera e la fede nel Signore e nel sacerdozio cattolico''.


Al termine della celebrazione, prima di dirigersi verso il cimitero di Seregno per la tumulazione, il feretro di don Giuliano ha raggiunto il centro Paolo VI di Barzanò, per una benedizione collettiva, costellata dai numerosi ricordi da parte di diversi esponenti delle realtà sociali del paese.
Gloria Crippa
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