Partito due settimane fa, Claudio Cappelli avrebbe dovuto fare rientro domenica
''Claudio si recava in Bangladesh due, tre volte l'anno per effettuare il controllo qualità della merce. Avrebbe dovuto fare rientro in Italia domani''. Sono le parole di Massimo Cappelli, padre dell'imprenditore con casa a Barzanò, tra le vittime dell'attentato terroristico a Dacca.
Lo abbiamo contattato telefonicamente nella sua casa di Vedano al Lambro, alle porte di Monza, dove nel primo pomeriggio odierno la preoccupazione per le sorti del figlio - condivisa con la moglie Rosa e l'altra figlia Valentina - si è trasformata in drammatica certezza, a seguito della comunicazione ufficiale del decesso del 45enne da parte della Farnesina.
Claudio Cappelli era partito per il continente asiatico due settimane fa. Dapprima una tappa in Cina e a seguire l'approdo in Bangladesh, nella città di Dacca, che ormai conosceva piuttosto bene.
''Aveva diversi referenti che vivono là e ai quali si affidava ad ogni viaggio'' ha continuato il padre Massimo. ''Non alloggiava in albergo, anche per questioni di sicurezza, ma veniva ospitato da quelli che ormai erano diventati per lui degli amici''.
Tra questi anche Gianni Boschetti, imprenditore originario del modenese ma da vent'anni residente in Bangladesh, miracolosamente scampato alla strage di venerdì sera, costata la vita - oltre all'amico - anche alla moglie Claudia Maria D'Antona.
Da quanto è stato possibile apprendere, Claudio Cappelli si trovava al ristorante con i coniugi. I tre erano seduti a un tavolo all'esterno del locale, intenti a consumare la cena; quando a Boschetti è suonato il telefono, l'imprenditore si è allontanato per rispondere. Pochi secondi più tardi i primi spari, con i clienti che in preda al panico sono entrati nel locale, ignari del destino che li attendeva. Qui infatti, si è consumata la tragedia costata la vita ad una ventina di civili. Se Claudio Cappelli e Claudia Maria D'Antona sono morti nell'attentato ordito da un commando di miliziani affiliati all'Isis, è riuscito a mettersi in salvo Boschetti, nascondendosi dietro ad un cespuglio.
''Appena abbiamo appreso la notizia dai telegiornali, nella serata di ieri, ci siamo subito preoccupati perchè sapevamo che Claudio era solito frequentare quel ristorante quando si trovava in Bangladesh. Abbiamo iniziato a telefonargli, ma non ci rispondeva e nemmeno Boschetti, di cui abbiamo il numero. Così, ci siamo messi in contatto con la Farnesina, fornendogli tutte le informazioni necessarie, nella speranza che potessero rintracciare nostro figlio'' ha proseguito nel suo racconto lucido e dettagliato Massimo Cappelli. ''Siamo stati in sospeso tutta la notte, aspettando notizie che non arrivavano. E intanto la preoccupazione aumentava. Solo questo pomeriggio la Farnesina ha ufficializzato il decesso''.
Claudio Cappelli è stato infatti riconosciuto dall'amico Boschetti, grazie anche alle fotografie messe a disposizione dalla sua famiglia.
Nato a Palermo 45 anni fa e diplomato ragioniere, dal 2013 era titolare insieme alla madre della ''Star International'' con sede a Concorezzo, una società che produce t-shirt, abbigliamento e biancheria. Già in precedenza tuttavia, aveva operato nel campo dell'imprenditoria tessile.
A Vedano al Lambro Claudio Cappelli aveva vissuto fino al matrimonio con Valeria Beretta, figlia di Vittore, patron del noto salumificio. I due erano convolati a nozze nel 2002 trasferendosi in un appartamento a Barzanò, comune dove risiede la famiglia della donna, nonchè sede storica dell'azienda alimentare. Sei anni fa poi, la nascita dell'unica figlia, che ora frequenta la scuola primaria. Un colpo durissimo, che ha sconvolto la vita di due famiglie, di altrettante comunità e di un'intera nazione, incredula dinnanzi ad una tragedia inspiegabile.
Ancora non si hanno notizie di quando la salma di Claudio potrà fare rientro in Italia. ''Aspettiamo che la Farnesina ci comunichi le tempistiche. Al momento non sappiamo nulla, se non che il riconoscimento c'è stato. Non dovrebbe essere necessario da parte nostra, recarsi in Bangladesh, ma attendiamo conferme a breve'' ha concluso il padre Massimo.
Lo abbiamo contattato telefonicamente nella sua casa di Vedano al Lambro, alle porte di Monza, dove nel primo pomeriggio odierno la preoccupazione per le sorti del figlio - condivisa con la moglie Rosa e l'altra figlia Valentina - si è trasformata in drammatica certezza, a seguito della comunicazione ufficiale del decesso del 45enne da parte della Farnesina.
Claudio Cappelli era partito per il continente asiatico due settimane fa. Dapprima una tappa in Cina e a seguire l'approdo in Bangladesh, nella città di Dacca, che ormai conosceva piuttosto bene.
La Polizia dinnanzi al luogo scenario dell'attentato terroristico rivendicato dall'ISIS
''Aveva diversi referenti che vivono là e ai quali si affidava ad ogni viaggio'' ha continuato il padre Massimo. ''Non alloggiava in albergo, anche per questioni di sicurezza, ma veniva ospitato da quelli che ormai erano diventati per lui degli amici''.
Tra questi anche Gianni Boschetti, imprenditore originario del modenese ma da vent'anni residente in Bangladesh, miracolosamente scampato alla strage di venerdì sera, costata la vita - oltre all'amico - anche alla moglie Claudia Maria D'Antona.
Da quanto è stato possibile apprendere, Claudio Cappelli si trovava al ristorante con i coniugi. I tre erano seduti a un tavolo all'esterno del locale, intenti a consumare la cena; quando a Boschetti è suonato il telefono, l'imprenditore si è allontanato per rispondere. Pochi secondi più tardi i primi spari, con i clienti che in preda al panico sono entrati nel locale, ignari del destino che li attendeva. Qui infatti, si è consumata la tragedia costata la vita ad una ventina di civili. Se Claudio Cappelli e Claudia Maria D'Antona sono morti nell'attentato ordito da un commando di miliziani affiliati all'Isis, è riuscito a mettersi in salvo Boschetti, nascondendosi dietro ad un cespuglio.
''Appena abbiamo appreso la notizia dai telegiornali, nella serata di ieri, ci siamo subito preoccupati perchè sapevamo che Claudio era solito frequentare quel ristorante quando si trovava in Bangladesh. Abbiamo iniziato a telefonargli, ma non ci rispondeva e nemmeno Boschetti, di cui abbiamo il numero. Così, ci siamo messi in contatto con la Farnesina, fornendogli tutte le informazioni necessarie, nella speranza che potessero rintracciare nostro figlio'' ha proseguito nel suo racconto lucido e dettagliato Massimo Cappelli. ''Siamo stati in sospeso tutta la notte, aspettando notizie che non arrivavano. E intanto la preoccupazione aumentava. Solo questo pomeriggio la Farnesina ha ufficializzato il decesso''.
Claudio Cappelli è stato infatti riconosciuto dall'amico Boschetti, grazie anche alle fotografie messe a disposizione dalla sua famiglia.
Nato a Palermo 45 anni fa e diplomato ragioniere, dal 2013 era titolare insieme alla madre della ''Star International'' con sede a Concorezzo, una società che produce t-shirt, abbigliamento e biancheria. Già in precedenza tuttavia, aveva operato nel campo dell'imprenditoria tessile.
A Vedano al Lambro Claudio Cappelli aveva vissuto fino al matrimonio con Valeria Beretta, figlia di Vittore, patron del noto salumificio. I due erano convolati a nozze nel 2002 trasferendosi in un appartamento a Barzanò, comune dove risiede la famiglia della donna, nonchè sede storica dell'azienda alimentare. Sei anni fa poi, la nascita dell'unica figlia, che ora frequenta la scuola primaria. Un colpo durissimo, che ha sconvolto la vita di due famiglie, di altrettante comunità e di un'intera nazione, incredula dinnanzi ad una tragedia inspiegabile.
Ancora non si hanno notizie di quando la salma di Claudio potrà fare rientro in Italia. ''Aspettiamo che la Farnesina ci comunichi le tempistiche. Al momento non sappiamo nulla, se non che il riconoscimento c'è stato. Non dovrebbe essere necessario da parte nostra, recarsi in Bangladesh, ma attendiamo conferme a breve'' ha concluso il padre Massimo.
Gloria Crippa