Barzanò: il trio ''Le Radeau de la musique'' si esibisce all'Arci

Uno spettacolo teatrale, un album fotografico, un concerto musicale, un racconto storico: lo spettacolo "Balzàr" di venerdì al circolo LiberArci di Barzanò è riuscito a essere un po' di tutto questo.


Di fronte a un folto pubblico, il trio "La radeau de la musique" infatti, ha ripercorso le vicende di una giovane donna, innamorata di un partigiano e staffetta di una delle formazioni ribelli che combatterono sulle montagne lecchesi tra 1943 e 1945. In particolare, sulle note dell'accompagnamento musicale la voce di Sauro ha ripercorso il tragico rastrellamento che devastò la Valsassina e che costrinse alla fuga o alla dissoluzione le brigate partigiane nei mesi invernali tra 1944 e 1945.


Mentre i due musicisti, Luca Pedeferri alla fisarmonica e Francesco Brambilla al violino, accompagnavano la narrazione della voce del gruppo, alle loro spalle scorrevano le immagini dei protagonisti ricordati nello spettacolo. I fratelli Besana di Barzanò, il comandante "Lario" e "Al", il partigiano "Ugo" sono solo alcuni dei nomi ricordati durante la serata di venerdì.
Terminato lo spettacolo, Sauro ci ha rivelato come lo scopo de "Balzàr" fosse proprio quello di partire dalla storia della capraia divenuta staffetta nel contesto della guerra per riagganciarsi alla Storia delle brigate partigiane che avevano combattuto contro i nazifascisti e per la libertà.


La scelta, invece, di ambientare lo spettacolo sulle montagne è venuta naturale al trio lecchese che ha ripetutamente suonato in passato nei rifugi della Grigna e della Valsassina. "Nel nostro repertorio, oltre ai concerti esclusivamente musicali, abbiamo diversi spettacoli teatrali che, sostanzialmente, spaziano tra due nuclei tematici: la montagna e il viaggio" ci ha detto Sauro.


In "Balzàr", invece, all'ambientazione montuosa e alle peripezie della staffetta partigiana, hanno aggiunto anche i precisi richiami storici che hanno reso lo spettacolo di venerdì un'occasione preziosa per ascoltare buona musica e per conoscere la storia del territorio lecchese.
A.P.
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