Costa: arrestati al bancomat, in Tribunale chiesto l'abbreviato

Si è tornato a parlare dei due italiani arrestati in flagranza di reato a Costa Masnaga a inizio mese - dai Carabinieri della Compagnia di Merate - nel primo pomeriggio odierno in Tribunale a Lecco. Le manette erano scattate ai polsi di D.G. e R.S., di 27 e 59 anni, per indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti, furto, e resistenza a pubblico ufficiale.
Stando a quanto era trapelato, sembra che i militari fossero già sulle tracce dei due uomini (di origine sinti), sui quali erano stati raccolti elementi indiziari in relazione a numerosi furti commessi nel mese di aprile ai danni di aziende e di autovetture nel territorio del meratese.
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Giunti nei pressi dello sportello bancomat di un istituto di credito masnaghese, i due malintenzionati avrebbero tentando un prelievo utilizzando una carta di pagamento sottratta poco prima in danno di un autotrasportatore nel comasco. A quel punto però, era scattato l'arresto; oltre alle carte di credito e al borsello della vittima, all’interno del veicolo utilizzato dai malviventi, risultato oggetto di furto avvenuto alcuni giorni prima a robbiate, i Carabinieri avevano rinvenuto numerosi attrezzi da falegnameria e giardinaggio, anch’essi provento di furto, per un valore complessivo stimato in oltre diecimila euro.
Tradotti in Tribunale a Lecco l'indomani, per essere sottoposti a giudizio con rito direttissimo, nel primo pomeriggio odierno si è tornati a parlare della vicenda, ancora una volta al cospetto del giudice Paolo Salvatore. Assente R.S., attualmente agli arresti domiciliari nel vimercatese, per il quale i difensori, gli avvocati La Sala e Lai, avevano già chiesto di avvalersi del rito abbreviato, è stato l'avvocato Carraro, che assiste il più giovane dei due - D.G., ristretto in carcere - a presentare istanza per un abbreviato condizionato a perizia psichiatrica. La toga ha infatti evidenziato come già in passato fosse stato disposto, in sede giudiziarria, il non doversi procedere nei confronti del 27enne in relazione alle sue condizioni di salute. 
Una richiesta accolta, a fronte delle motivazioni addotte, dal giudice Salvatore che ha aggiornato l'udienza al prossimo 28 maggio per l'affidamento dell'incarico al dottor Mario Lanfranconi che sarà poi escusso nelle settimane successive. La posizione dei due imputati proseguirà parallela, nell'ambito del medesimo procedimento; il giudice non ha infatti ritenuto - per questioni di economia processuale - di provvedere ad uno stralcio della posizione del 59enne. 
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